martedì 12 maggio 2009

curiosity killed the cat...ma non sempre! (tributo alla vita)

Ebbene sì, alla fine ce l'ha fatta...
era diventata una nave o forse somigliava più a un disco volante, un essere non identificato...altri l'avevano paragonata a una bomba ad orologieria..lei stessa non sapeva più chi diavolo fosse, e poi era lenta, e pesante...era davvero una metaforfosi incondizionata, impressionante.
Poi la risposta a tutti i suoi perchè arrivò nel cuore di una notte di aprile.
La signorina Birbins (che d'ora in avanti chiamerò solo B.), la protagonista di questa storia (una storia incredibile ma realmente accaduta, quindi userò un po' di censura per salvaguardare la sua privacy), se ne stava comodamente spaparanzata sulla sua poltrona preferita, e con un occhio socchiuso guardava la sua serie tv preferita..ne davano una replica il lunedì notte e lei lo sapeva. Era appena passata l'una quando avvertì i primi rigurgiti, provenivano dal suo stomaco...o dalla poltrona!?!? no, no! i rigurgiti si fecero crampi, fitti, sempre di più! aiuto! aiuto..dolore! ah!...cercò di muoversi, di scendere dalla poltrona..non c'era spiegazione apparente a tutto quel calvario...era in preda al panico e cominciò a urlare. Accanto a lei, sul divano c'era il suo coinquilino..che fino a quel momento non si era accorto di niente e dormiva profondamente, come un sasso.
B. con uno scatto poco felino riuscì a scendere dalla poltrona e a gettarsi sul ragazzo, e gli urlò in faccia il suo dolore misto alla paura e con un ceffone riuscì a svegliarlo. Urlò e urlò ancora..gli urlò contro, implorante..e di colpo lui svegliatosi guardandola capì, forse all'inizio solo inconsciamente, ma agì d'istinto e si preparò (di tutti i posti ai quali avevano pensato, quello che scelsero si rivelò di fatto quello più logico). Lui sapeva. E soprattutto sapeva che doveva portarla in un luogo sicuro e lontano da sguardi indiscreti.
Io me ne ero andata a letto piuttosto presto quella sera..reduce da un fine settimana stancante sia fisicamente che mentalmente e poi con l'ansia addosso, perchè mi aspettavo che quella che stava per incominciare sarebbe stata una settimana di "passione" in ufficio.
D'un tratto uno spiraglio, poi la luce piena e carica di energia, voci e su tutte la sua...che mi chiamava terrorizzata..chiedeva aiuto!?!?
Il sonno, l'ansia e la stanchezza vennero spazzate via, rimpiazzate da una superattività di lì a qualche giorno prima soltanto simulata, nessuno schema da seguire, era un'emergenza da affrontare con coscienza e pure con un po' di incoscienza..in ogni caso avremmo fatto bene, lo sapevo, o meglio, lo sentivo. Mi attivai subito, ma altrettanto in fretta capii che in realtà non dovevo fare niente, se non assisterla. Starle vicino.
Lei voleva proprio questo. Mi vide, vide che avevamo capito..forse più di lei, quindi allentò per un attimo la tensione, e il suo abbassare la guardia fu sufficiente per dare il via alle danze.
Fu shockante per tutti ma soprattutto per lei..non credeva ai suoi occhi e piangeva esterrefatta. Stava dando alla luce il suo primo figlio.
Da quel momento fu un attimo sentire battere le 5.
Uno ogni ora.
Si fece mattina e ancora increduli ci stropicciammo gli occhi e ammirammo lo spettacolo della vita, che stavolta aveva avuto come protagonista la signorina B. e i suoi 5 figli.

2 commenti:

  1. potrei proporre questa storiella a Gios...quello che cura le "favole della buonanotte" della sip!

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  2. Ma tu sei mai riuscita a sentirle 'ste favole della buonanotte?
    Io mai.
    Figurarsi.
    Ogni tanto ci provavo, ma gnente, non c'era ninguno.
    Comunque, bene così. Mi è piaciuta questa storia.
    Bene bene.
    Brava.

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